COSTITUZIONE MEMORIA DEL 14 marzo 2013
LA VERITA' e LA REAZIONE VIOLENTA MARCIANO DI PARI PASSO
LA VERITA' e LA REAZIONE VIOLENTA MARCIANO DI PARI PASSO
Con ricorso
depositato in data 21 dicembre 2012,
la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma adiva
l’intestata Autorità, chiedendo nominarsi un amministratore di
sostegno “per Paolo
Ferraro”; ricorso
notificato all’interessato ed alla Dott.ssa Patrizia Foiani in data
28 febbraio 2013 (cfr. ricorso passivo notificato, con comunicazione
ex art 140 c.p.c.).
A sostegno del ricorso, la Procura
di Roma deduceva che il Dott. Ferraro sarebbe stato dispensato dal
servizio dal C.S.M., durante la seduta del 6 dicembre 2012; che tale
provvedimento trarrebbe origine dal fatto che il Dott. Ferraro
avrebbe posto in essere delle condotte “gravemente
anomale”, tali da
comportare, “allo stato
degli atti e dell’istruttoria fino ad ora svolta, un grave
pregiudizio per l’espletamento delle gravi funzioni requirenti in
modo corretto, conveniente ed efficace”;
soggiungendo che dagli atti trasmessi dal C.S.M., e in particolare
dalle relazioni prodotte dal C.T.U. e dai periti di parte,
risulterebbe che il Dott. Ferraro sarebbe affetto da “disturbo
misto della personalità, connotato da tratti paranoicali, ossessivi
e narcisistici, senza la predominanza di alcuno, con accentuazione di
aspetti interpretativi e distorsioni della realtà”,
e che necessiterebbe di “indispensabili
ed adeguati trattamenti farmacologici e psicoterapeutici”;
prosegue poi asserendo che l’esordio della “sintomatologia di un
delirio strutturato a contenuto persecutorio” (?) non sarebbe
recente, in quanto il Dott. Ferraro sarebbe stato ricoverato, dal 21
maggio al 6 giugno 2009, con proposta di T.S.O. convertita in T.V.S.,
nel reparto di degenza della U.O.C. di psichiatria dell’Ospedale
Sant’Andrea di Roma, dove è stato poi seguito fino al 29.01.2011 e
sottoposto a terapia con neurolettici atipici a rilascio prolungato e
stabilizzanti dell’umore.
Prosegue poi il ricorso con
l’affermazione che il Dott. Ferraro sarebbe stato successivamente
in più occasioni sottoposto a visita psichiatrica dal Prof. Giovanni
B. Camerini di Roma, il quale gli avrebbe prescritto periodici
colloqui di sostegno intervallati da supporti farmacologici; che “i
tratti paranoidei ed ossessivi di detta persona possono essere legati
oltre che a scompenso psicotico anche a numerose conflittualità
familiari ed ambientali, nonché ad eventi lavorativi stressanti”;
che nel corso dell’attività istruttoria svolta dalla Commissione
del Consiglio Superiore “le
lamentate manifestazioni psicologiche del Dott. Ferraro sono rimaste
presenti, apparendo nello stesso un’evidente alterazione
dell’ideazione e dunque l’incapacità di formulazione di giudizi
appropriati corretti ed alieni da presupposti fallaci”;
che “tale paziente
trovasi al momento in uno stato di fragilità psichica tale da
ravvisare la necessità di interventi di sostegno idonei a
garantirgli adeguata protezione”;
dichiarava quindi di ritenere opportuno la nomina di un
amministratore di sostegno “a
favore del Dott. Paolo Ferraro”,
specificando che “tale
misura, in ragione della sua flessibilità, costituisce strumento
idoneo a sopperire, per quanto possibile, a tutte le carenze di una
persona che per qualsiasi ragione – infermità o altra menomazione
– si trovi nella impossibilità di provvedere ai propri interessi,
rappresentando per la stessa una garanzia a tutela di interventi di
sostegno temporaneo o permanente in relazione alla carenza totale o
parziale di autonomia che può verificarsi nell’espletamento delle
funzioni della vita quotidiana”;
specificando che “l’intervento
di sostegno deve rispondere alla finalità di garantirgli una rete di
assistenza, con la minore limitazione possibile della sua capacità
di agire”, ritenendo
“necessaria l’adozione
di provvedimenti urgenti, afferenti specificamente la gestione degli
aspetti medico – legali, diretti ad assicurargli un migliore
benessere e un equilibrio psicologico costante”;
ravvisando “l’esigenza
che detta persona sia costantemente seguita e monitorata sul versante
psicofarmacologico e su quello psicoterapeutico, interferendo di
volta in volta con le scelte mediche ritenute più appropriate”;
evidenziando infine l’opportunità che “stante
la perdurante presenza di problemi di salute che hanno determinato la
cessazione dell’esercizio delle funzioni di magistrato, che siano
avviate le procedure burocratiche al fine di verificare anche se il
Dott. Paolo Ferraro versi in una condizione psico – fisica che gli
possa dare diritto alla erogazione a suo favore di un assegno di
invalidità civile ovverodi una pensione ordinaria di inabilità
lavorativa”.
********************
Con
il presente atto si costituisce in giudizio il Dott. Paolo Ferraro,
così come in epigrafe rappresentato, difeso e domiciliato,
contestando in radice la legittimità e la fondatezza del ricorso
depositato dalla Procura di Roma nei suoi confronti, chiedendone sin
d’ora la reiezione, con l’archiviazione della procedura e la
messa agli atti del fascicolo tutto previa trasmissione di copia
degli atti alla autorità giudiziaria competente in ordine alla
molteplice serie di reati che si evincono forniti di supporto
indiziario , indiziario grave, prove indirette e prove dirette ;
deducendo all’uopo quanto segue.
ECCEZIONE
PRELIMINARE
Preliminarmente,
e fatto salvo tutto quanto verrà dedotto in seguito sul merito
dell’istanza della Procura, la difesa del Dott. Ferraro fa rilevare
che il provvedimento del C.S.M. su cui si fonda il ricorso della
Procura è stato ritualmente impugnato dall’odierno resistente
innanzi al T.A.R. del Lazio; lungi dall’essere definitivo, il
predetto provvedimento si trova attualmente sub iudice, e
questa circostanza dovrebbe di per sé portare all’archiviazione
della procedura, per la quale sin d’ora si insiste, fatte salve
tutte le deduzioni relative al merito della vicenda.
ANOMALIE
ED ABNORMITA’ DELL’OPERATO DELLA PROCURA DI ROMA
La scrivente difesa intende, sempre in via preliminare, far rilevare
le innumerevoli “anomalie gravissime” che ha potuto riscontrare
nel presente procedimento, prima ancora del suo inizio vero e
proprio.
Preliminarmente , come il Presidente avrà modo di verificare
personalmente, si rileva che al Dott. Ferraro è stato notificato
il ricorso introduttivo del giudizio, in copia autentica, SENZA LA
COPIA DEL PROVVEDIMENTO DI FISSAZIONE D’UDIENZA (!!!!).
Viene da chiedersi come abbia potuto la Procura della Repubblica
presso il Tribunale di Roma commettere una simile macroscopica e
grave violazione non solo alle regole procedurali, ma ai diritti
stessi del destinatario del ricorso, il quale è stato costretto ad
una defatigante attività supplementare per cercare di avere
maggiori ragguagli sul procedimento stesso, e finanche sapere il
numero di ruolo del procedimento (!); la data esatta e l’ora del
medesimo (!!!!), il Giudice innanzi al quale sarebbe dovuto comparire
(!!!!!!!); etc.: invero, reperiti faticosamente e non senza dispendio
di energie e di tempo il fascicolo e la documentazione prodotta, si è
potuto constatare che in calce al provvedimento di fissazione
d’udienza, campeggia la seguente frase, in grassetto: “Si
comunichi il presente decreto al ricorrente ed al P.M.”.
Perché ciò non è stato fatto???!?
Si chiede pertanto al Tribunale adito di valutare anche la predetta
circostanza, fatto salvo quanto segue.
Ma questa, purtroppo, non è l’unica anomalia riscontrata, in un
procedimento che ne presenta fin troppe, di anomalie gravi.
Anche il breve
lasso di tempo trascorso
tra la ricezione del provvedimento da parte del C.S.M. (18 dicembre
2012) e il deposito del ricorso per amministratore di sostegno da
parte della Procura (21 dicembre 2012) non manca di destare dubbi, e
finanche sospetti, sulla genuinità dell’iniziativa della Procura,
la quale evidentemente non ha provveduto alla disamina della
documentazione tutta allegata al fascicolo del C.S.M.; né per
valutare se il provvedimento fosse impugnabile, e se fosse stato
impugnato (come effettivamente è stato); né per valutare se fossero
effettivamente ravvisabili gli estremi, nella fattispecie concreta,
per richiedere un simile provvedimento (che non sussistono affatto,
come si vedrà nel prosieguo).
Questa “sollecitudine”,
oltremodo sospetta, cozza vistosamente con la protratta ed
ingiustificata inerzia della stessa Procura, in merito alla necessità
di adozione di provvedimenti caratterizzati dall’estrema urgenza,
come quando, nel maggio 2012, il Dott. Ferraro è rimasto vittima di
un gravissimo episodio verificatosi sul proprio camper, prima del
raccordo anulare, in conseguenza dell’improvviso afflosciamento di
una ruota, che recava due vistosissimi tagli paralleli sulla parte
esterna e visibile del copertone: sebbene abbia immediatamente
denunciato l’accaduto, chiedendo il sequestro della ruota per tutti
gli accertamenti urgenti e non ripetibili del caso, nulla
è stato mai disposto dalla Procura al riguardo:
né il sequestro della ruota, né alcun altro atto d’indagine. E
ciò, nonostante il fatto che il Dott. Ferraro e la sua compagna,
Dott.ssa Patrizia Foiani, abbiano rischiato di perdere la vita in
quello che poteva diventare un “tragico incidente”(il camper,
qualche mese dopo, è stato infine rubato, con tutto quello che vi si
trovava a bordo).
Ma – ahimé – non finisce qui.
Dall’esame della documentazione
prodotta dalla Procura infatti, si rileva che gli
accertamenti anagrafici,
finalizzati ad individuare i parenti entro il 4° grado, ai fini
della notifica del ricorso, sono
stati effettuati in data 15 novembre 2012
(cfr. documentazione prodotta dalla Procura di Roma, di cui questa
difesa ha già estratto copia, ad ogni buon fine: stato di famiglia
della Sig.ra Silvia Canali, ove risulta coniugata con il Dott. Paolo
Ferraro, e ove risulta convivente con le figlie minori Elena e Gaia
Ferraro, estratto dal sito del Comune di Roma – servizi telematici
in data 15 novembre 2012,
alle ore 12:24 ed alle ore 12:25).
Cioè a dire, in data anteriore non
solo alla trasmissione del provvedimento da parte del C.S.M. (18
dicembre 2012), ma addirittura anteriore
all’adozione del provvedimento di dispensa da parte del C.S.M.,
e finanche al deposito
della relazione del C.T.U. Dott. Cantelmi (20.11.2012).
Che cosa significa questo?
Come mai la Procura di Roma si è
premurata di svolgere gli accertamenti anagrafici relativi alla
persona del Dott. Paolo Ferraro in data 15 novembre 2012, allorquando
non era stato ancora emesso alcun provvedimento da parte del C.S.M.,
e non era stata neanche depositata la nuova relazione del Dott.
Cantelmi???!?
La difesa del Dott. Ferraro
esige da parte della Procura di Roma ogni più ampia ed opportuna
spiegazione in merito a tale gravissima ed inquietante circostanza,
e richiede che vengano adottate tutte le necessarie ed opportune
iniziative interne.
Peraltro anche le altre verifiche,
sulla persona di Patrizia Foiani, e le successive verifiche
anagrafiche su Ferraro Gaia e Canali Silvia, sono state effettuate in
data 14.12.2012 alle ore 10:59, e 15.12.2012 alle ore 09:37, comunque
in data anteriore alla
formale trasmissione degli atti da parte del C.S.M. alla Procura di
Roma (atti richiesti il
4 di Dicembre, e cioè prima della delibera finale del CSM, che
avrebbe dovuto tener conto in un qualunque modo di due faldoni ed
esposti memorie depositati agli atti dal Dott. Ferraro!!!!).
E ancora.
Risulta che la descrizione del
nucleo familiare del Dott. Ferraro, redatto dalla Procura, sia stato
trasmesso in data 30 novembre 2012, alle ore 10:50, dal sostituto
Procuratore della Repubblica Dott.ssa Maria Francesca Loy a tal Dott.
Loneda o Coneda (?), rispondente al n. di fax 06/39975316,
regolarmente ricevuto (dal fax mittente 06/38703970), con
l’annotazione: “Dott.
Loneda La chiamerà per questa vicenda l’Avv. Antonia Di Maggio
saluti”, con il timbro
e la firma del Sost. Proc. Della Repubblica Maria Francesca Loy.
Come mai una simile comunicazione in data 30 novembre 2012, alle ore
10:50 della mattina, quando non era stato ancora assunto alcun
provvedimento da parte del C.S.M. nei confronti del Dott. Ferraro?
Perché al 30 novembre 2012 la Procura aveva già elaborato il nucleo
familiare del Dott. Ferraro?
Come mai in quella data ha trasmesso il nucleo familiare del Dott.
Ferraro a tale Dott. Loneda?
Chi è il Dott. Loneda?
Perché in calce vi è l’avvertenza
che il Dott. Loneda sarebbe stato contattato “per
questa vicenda”
(quale???!?) dall’Avv. Antonia Di Maggio?
Chi è l’Avv. Antonia Di Maggio,
e perché ha avuto contezza di “questa
vicenda” prima del
Dott. Ferraro, dei suoi difensori e dell’adozione di un
qualsivoglia provvedimento da parte del C.S.M.???!?
Chi sia (solo in parte) e per conto di chi
operi l’Avv. Di Maggio, lo si evince dalla documentazione circa il
virulento attacco patito dal Dott. Ferraro, ma vieppiù dalle
risposte secche e chiare di un pool di difensori che ha respinto al
mittente asserzioni criminali e gravissime palesemente contrarie ad
ogni principio, e non solo a quello base di “verità” (cfr. all.
…………..).
Troppi punti oscuri emergono in
questa vicenda; troppe incongruenze; troppe irregolarità; troppe
stranezze clamorose.
La difesa del Dott. Ferraro, sul punto, ritiene essere una priorità
imprescindibile ottenere ogni più doveroso ed opportuno chiarimento
del caso da parte della Procura di Roma; in assenza del quale, non è
possibile nemmeno passare ad esaminare il merito – sia pure,
anch’esso, non scevro da ombre, inesattezze, incongruenze e
quant’altro – di questa scandalosa “vicenda”.
Come è noto infatti, il Pubblico Ministero, per la natura pubblica
che lo caratterizza e per la funzione di vigilanza sull’osservanza
delle leggi e sulla pronta a regolare amministrazione della
Giustizia, che gli è assegnata dall’art. 73 della legge
sull’Ordinamento Giudiziario, deve tenere una condotta retta e
cristallina, che non dia adito a sospetti sulla correttezza e
sull’imparzialità del proprio operato.
Si chiede pertanto al Giudice Tutelare adito di ordinare alla Procura
istante di fornire ogni più opportuno e doveroso chiarimento del
caso, in relazione a tutto quanto sopra esposto, prima ancora di
analizzare il merito della domanda stessa.
**************************
SUL
MERITO DELLA “VICENDA”
Questa vicenda ha dei contorni allucinanti, grotteschi, inauditi.
Si tratta, né più né meno, dell'ultimo colpo di coda di una
vicenda carica di una intensa patologia distruttiva, caratterizzata
da più fronti, e oggi incredibilmente portata dinanzi al Giudice
Tutelare.
Protagonista passivo il Dott. Paolo Ferraro.
Chi è?
Un magistrato certamente tra i migliori d’Italia, come emerge dalla
sua nomina ultima del Dicembre 2011, fondata sul parere (
allegato 1) integralmente recepito del
Procuratore Capo della Repubblica di Roma, Dott. Giovanni Ferrara;
come emerge infatti dalle indicazioni fornite nei confronti del Dott.
Paolo Ferraro, mediante statistiche comparative e dirette indicazioni
del Procuratore Capo della Repubblica di Roma (allegato
2), sentito dal CSM nel luglio del 2010; a
quella data l’odierno resistente viene descritto come un magistrato
zelante, professionale, capace, mai oggetto di rilievi di alcun tipo,
la cui professionalità viene indicata come indiscussa e
universalmente riconosciuta.
Come obtorto collo viene ribadito nel corso di audizioni
ulteriori del Procuratore Capo e degli Aggiunti convocati nel corso
di una terza procedura per “inettitudine” (?!?!). Tre procedure;
delle quali due sono state archiviate, una invece si è recentemente
conclusa con delibera di dispensa dal servizio fondata non sul nulla,
ma – ancor peggio – sulla violenta manipolazione, e su una serie
di falsi ideologici che lasciano esterrefatti, perché provati de
plano e per fatti concludenti.
Il suo curriculum
è probabilmente ineguagliato, a tutt’oggi, in tutta la Procura di
Roma; indipendente dall’età di 20
anni, già vincitore
di più concorsi
pubblici, laureato
cum laude
all’età di 23 anni; sposato a 23 anni (età attuale della figlia
Federica), assistente di diritto privato e collaboratore di rivista
di diritto pubblico dell'Università degli studi di Roma, con una
carriera passata attraverso vari uffici studi, legale e legislativo
nello Stato ( Ministero Interno, Prefettura, Ministero dei Trasporti
DG Coordinamenro e studi , ufficio legale ) e regione Lazio (
commissioni consiliari, ufficio legislativo del consiglio regionale )
ha superato il concorso in Magistratura, in terza posizione su
migliaia di candidati, scegliendo come prima sede la Pretura di
TERNI, all’età di 27 anni (età del figlio Fabrizio).
Sono disponibili agli
atti già riversati in allegato
alla memoria dichiarazione della dott.ssa Patrizia Foiani almeno 6
(sei) certificazioni, di cui una della ASL RM/E,
che indica in Paolo Ferraro una persona non solo perfettamente
sana, ma – ahimé –
“segnata” da una intelligenza e da una capacità decisamente
fuori dal comune (Allegato
3).
Agli atti sono presenti altresì quattro (
Allegato
4 ) relazioni di psichiatri e psicologi che ne
sottolineano doti e capacità, oltre che salute ed equilibrio, in
coerenza con tutti i pareri professionali espressi dai Colleghi sulla
sua persona, con le attestazioni e dichiarazioni scritte del
Personale con cui lavora, con le dichiarazioni scritte della compagna
con cui vive dal 2010, che lo ha affiancato in un percorso tra i più
incredibili nella recente storia della Magistratura italiana.
Un percorso affollato di violenze, intimidazioni, tradimento ed
accerchiamento dei “familiari”, programmatica distruzione ad
opera di alcuni psichiatri
pericolosi criminali, inseriti in un circuito il cui rilievo ed
esistenza è ormai di pubblico dominio, e suggerito, attivato e
gestito da un coagulo di magistrati indicati per nome cognome
unitamente alle loro condotte, ispirazioni e finalità (allegato
4 bis ).
Motore, in posizione esecutiva ma probabilmente solo comprimaria, la
coniuge separata Canali Silvia, nei rapporti, con i collegamenti e
con i ruoli che emergono, provati sul piano civile, dalla congerie
degli atti e memoria di cui al faldone (allegato
4 ter che si rideposita ; cfr. anche registrazioni audio del 2011 in
cui la Sig.ra Canali millanta non solo il dialogo diretto con il
Procuratore Capo di Roma, Dott. Giovanni Ferrara, al fine di
intimidire il Dott. Ferraro, ma vanta la concordata
cronologica di attività in danno del Dott. Ferraro, e l'averle
organizzate e patteggiate con la “PROCURA”).
Compare oggi quindi davanti ad un
Giudice Tutelare, non una istanza di nomina di amministratore
di sostegno, ma una ciclopica vicenda criminale che
lascia esterrefatto il buon senso.
Una vicenda che in realtà è oggetto di centinaia di denunce,
analisi, valutazioni ormai arrivate a tutto il paese, a tutti i
gangli degli apparati statuari, filtrata sino ai vertici
istituzionali, della ultima memoria denuncia con allegati della
dott.ssa Foiani (
Allegato 5 ) ed oggetto – com’è ovvio – di
interrogazione parlamentare (allegato
6).
Il Dott. Paolo Ferraro, destituito per “inettitudine”, si
presenta oggi, dopo aver già depositato ricorso al T.A.R. contro il
provvedimento del CSM (allegato
7), dinanzi ad un Giudice Tutelare, dopo aver
effettuato circa 60 (diconsi sessanta) conferenze in tutto il paese
(cfr. allegati al DVD 8),
aver posto in essere la più vasta opera di denuncia mai organizzata
sistematicamente di vicende di importanza storica e strategica per il
nostro paese, dopo una campagna elettorale in cui, capolista al
Senato in ben 6 regioni (Lazio, Abruzzo, Veneto, Piemonte, Lombardia,
Calabria) per un partito avente rilevanza nazionale, in qualità di
portatore di un progetto politico economico ed istituzionale
“trasversale”, ha letteralmente lasciato stupiti per incisività,
rigore, lucidità, interlocutori giornalisti e politici (allegato
dvd 9).
Ma come è possibile tutto ciò? Come è possibile che un Giudice
Tutelare, necessariamente imbarazzato e stordito, si trovi di fronte
ad un intellettuale, politico, magistrato perseguitato, uomo di
altissime qualità personali e professionali, indiscusse da parte di
chi realmente lo frequenti e note ad una vastissima cerchia di
persone in tutto il paese???!?
Semplice. Il Dott. Paolo Ferraro è colui che ha denunciato previa
analisi, registrazioni audio e – purtroppo – violente restrizioni
subite nel maggio del 2009, dopo
attività di accerchiamento occulto partite dal dicembre 2008 –
attività esoterico-gnostiche a copertura satanista realizzate da un
coagulo militare, con presenza di donne, minori e bambini nel cuore
della Cecchignola, quartiere civil militare di Roma, ed
è lo stesso che ha indicato chi è, come si sia mosso in modo
criminale nella Procura di Roma e tramite psichiatra di apparato, per
tentare di distruggerlo e azzittirlo, e poi per
far proseguire e continuare l'accerchiamento.
Si tratta poi dello stesso uomo e Magistrato che ha subito e
denunciato un vero e proprio sequestro di persona realizzato il 21
Maggio del 2009 che, cogliendolo sbalordito in forma di attività
criminale psichiatrica, aveva l'iniziale compito “mafioso” di
annichilirne volontà, lucidità e intelligenza.
Si tratta altresì di chi, dopo avere
dettagliatamente denunciato tutto quello che aveva potuto
ricostruire e subire (7 MARZO 2011), non ha inteso piegarsi,
rimanendo Magistrato e cittadino fino in fondo, ed è andato
lucidamente ed in modo determinato incontro alla persecuzione
orchestrata attraverso incredibili manipolazioni, semplicemente
riaffermando con la logica e la forza che gli sono pertinenti, fatti,
dati, analisi connessioni a lui note, per essere sempre lui stato in
servizio , anche, nel cuore della Procura romana dal 1989, ma
pensando al paese ed alla legalità.
E' sempre lo stesso Magistrato ascoltato nel novembre del 2011 nella
Procura della Repubblica presso il Tribunale di Teramo sulle vicende
ricollegabili agli accadimenti della caserma militare di Ascoli
Piceno; è sempre lo stesso Magistrato che ha denunciato
pubblicamente metodologie e tecniche scientifiche che accompagnano
una realtà segreta, definita “eversione non convenzionale” nel
rapporto dei ROS – Reparto Operativo Speciale dell'Arma dei
Carabinieri (allegato
10), ben nota ai magistrati Pietro Saviotti e Luigi
D'Ambrosio, infartuatisi entrambi nel 2012.
E’ il Magistrato da sempre affettuosamente amico di Alberto
Caperna, Procuratore Aggiunto della Procura di Roma che ebbe a
visionare o a conoscere l’esistenza di una relazione di servizio
che concerneva il Dott. Ferraro,
(allegato 11)disvelando manovre, Caperna, ulteriore
Magistrato infartuatosi nel 2012..
È lo stesso Magistrato che con gli esposti – memoria al CSM in
date 9 ottobre, e 3 novembre 2012, e con mail al CSM del Dicembre
2012 (allegati
12 e 13),
ha ricostruito l'ulteriore congerie di fatti e prove persino inerenti
la condotta illegale del CTU “nominato” dal CSM, Dott. Tonino
Cantelmi, in colleganza “professionale” con il Dott. Francesco
Bruno e con la cordata Luigi Cancrini, Ferracuti e – in posizione
collaterale – Paolo Girardi.
In atti, anche per questo Giudice Tutelare, vi è l'ulteriore prova
di un CTU – il Dott. Cantelmi, per l’appunto – che in
diretta audio registrato strappa in mille pezzi i risultati di un
test somministrato al Dott. Ferraro, su una presunta paranoia,
smentita dai risultati del test; tramite delle consulenze (cfr.
all. 13 bis, osservazioni del Dott. Alessandro Vannucci sull’incontro
peritale del 30.06.2011 tra il Dott. Cantelmi e il
Dott. Ferraro, ove rileva la
grave irregolarità sotto il profilo procedurale e deontologico della
condotta del Dott. Cantelmi) dimostra che il
giudizio artefatto destinato a supportare una “condanna civile”
tramite perizia falsa è talmente assurdo e inconcludente, da essere
rigettabile de plano.
Tutto ciò è eufemisticamente molto più che
sconcertante. Ci chiediamo, come può un organo istituzionale, dopo
la denuncia dello strappo di prima batteria di TEST da parte del
dott. Tonino Cantelmi, e di violazione gravissima sul piano
deontologico nelle memorie – esposto (ALL
12 e 13
sopra indicati), e prova audio diretta fornita circa la
incredibile condotta del precitato psichiatra, non denunciare lo
stesso e fare finta di niente, attribuendo alle affermazioni dello
stesso una qualunque credibilità???!?
Il Dott. Ferraro è lo stesso uomo che, tradito e accerchiato dai
parenti, mediante l'opera criminale dello psichiatra Luigi Cancrini,
si trova oggi, famoso, riconosciuto nel paese, impegnato su più
vasti e complessi fronti a doversi “difendere” da una istanza per
nomina di amministratore di sostegno, a quanto consta supportata
dallo stesso Magistrato della Procura addetto a rappresentante della
Legalità dinanzi al Giudice civile.
E come è ulteriormente possibile tutto ciò?
Il Dott. Ferraro è lo stesso Magistrato che ha denunciato attività
irretite e illegali nella Procura di Roma, un mese prima dell'arresto
del quasi ex sostituto procuratore Roberto Staffa (allegati
14); è lo stesso Magistrato che ha denunciato al
paese l'uso sistematico e strategico delle attività pedofile in vari
comparti; l'uso deviato del sostegno sociale originario nei confronti
della magistratura, in un contesto di inversione del ruolo di
legalità e tutela dei diritti ad opera della giurisdizione, e che
ha, tra l'altro: 1. indicato unitamente al GIP di Teramo Dott.
Cirillo le attività deviate ed estreme nella caserma femminile di
Ascoli Piceno, fatti sfociati nel rinvio a giudizio militare di dieci
tra ufficiali e sottoufficiali (allegato
15); 2. già indicato e denunciato il clamoroso fatto
del Forteto, comunità giovanile nel cuore della Toscana, il Mugello,
anche questa gnostica e caratterizzata da violenze sistematiche e
strutturate su minori e pedofilia, o efebofilia “ideologicamente”
supportata (allegato
16); 3. E' lo stesso Magistrato che ha subito il
taglio della gomma come attentato non andato a buon fine insieme alla
compagna Dott.ssa Patrizia Foiani (allegato17)
e una serie di fatti oggetto di innumerevoli esposti, verbalizzazioni
e memorie depositate da terza persona, testimone diretta (Vedi
faldone in allegato sopra).
È, infine, il cittadino Dott. Paolo Ferraro, il quale, secondo
“protocollo denunciato” ex ante, si è trovato a dover
prendere atto della goffa reiterazione di attività in suo danno
mediante una artefatta consulenza di CTU sui rapporti tra il Dott.
Ferraro e le sue figlie minori, nell’ambito del procedimento di
divorzio; consulenza provvisoriamente anticipata e poi subito
ritrattata dalla Dott.ssa Adele Marando, non psicologa, non
psichiatra, non psicanalista, abilitata all'esercizio della sola
psicoterapia ma debitamente iscritta all'Ordine Militare dei
Cavalieri di Malta (allegato
18). La assoluta artata
“ingegnerizzazione” della consulenza è emersa già –
incredibile ma vero – mediante totale estromissione della compagna
convivente del Dott. Paolo Ferraro; violazione dell'incarico di
valutarne, con incontri diretti congiunti, il rapporto con le figlie
minori (incontri programmati dalla C.T.U., ma dalla stessa mai
convocati, sebbene più volte sollecitata in tal senso dalla
scrivente difesa); e nascondimento della certamente alterate,
manipolatorie e violente dichiarazioni della moglie separata.
Silvia Canali, avvocato che lavora in sintonia con i vertici della
Magistratura romana (cfr. registrazione audio della Pasquetta del
2011, conversazione tra presenti, DVD ALLEGATO), in ordine alle cui
“preferenze” e attività personali – es. la relazione
extraconiugale dalla stessa intrapresa, appena quattro mesi dopo le
nozze con il Dott. Ferraro (2006), con un ragazzo rumeno di 15 anni
più giovane, tal Manuel Grigore, pornoattore e gigolò, come da
annunci ancora oggi reperibili in rete – il Dott. Ferraro, ben
sapendo con chi aveva a che fare, si fece autorizzare ex ante,
2007, il deposito delle prove – indicata come l'organizzatrice e
concorrente materiale del sequestro ordito a danno del Dott. Ferraro
nel maggio 2009.
L’elenco e l’analisi dei fatti scanditi e concatenati, secondo
movente criminale evidente, che non possono essere qui più
analiticamente e capillarmente illustrati (ma tutti ricavabili da
lettura dei due faldoni depositati), non possono che indurre codesto
Giudice Tutelare a rigettare de plano ed immediatamente la
“istanza”, ma altresì a trasmettere tutti gli atti alla
Procura funzionalmente competente, tale varia e diversificata essendo
la congerie di fatti di rilievo penale emersi, anche per tabulas.
Valuterà – se mai ne fosse il caso – il Giudice, le ennesime
consulenze ulteriormente depositate in data odierna ; verificherà la
trasmissione che indica al paese una porzione delle denunce pubbliche
del Dott. Ferraro (video numero in
allegato dvd), e, se lo riterrà, risponderà alla seguente
domanda:
A che serve chiedere la nomina di un “amministratore di sostegno”
a chi ha denunciato attività criminali militari, con relazioni tra
apparati, una piccola ma pericolosa cordata di magistrati, e
collegamenti con vertici politici? Indicando datazione e provenienza
delle attività, la loro finalizzazione e
fornendo copiose prove, oltre che un quadro indiziario estremamente
solido?
A che serve tentare di distruggere una carriera politica e
intellettuale, ed ancor più incaponirsi nella “speranza” di
distruggere la credibilità ed il portato delle denunce e prove
fornite dal medesimo su fatti di inquietante rilievo nazionale,
quando ormai emersi sono oggetto dell’attenzione generale?
Parimenti, deve ritenersi non
estranea alle finalità della presente iniziativa, la volontà di
tentare di bloccare il procedimento per divorzio, attualmente
pendente – in riserva, dal 29 gennaio scorso – innanzi al
Presidente f.f. Dott. Vittorio Contento (R.G. 60638/2011). E
nell'interesse di chi ?!?!
“Forse” questa velocissima richiesta di nomina di
Amministratore di sostegno serve anche, incidentalmente, a bloccare o
condizionare l’esito di un prevedibile e imminente deposito di
ricorso al TAR contro la delibera di dispensa del CSM? (Decreto
del Ministro notificato a Paolo Ferraro il 7 Febbraio 2013 u.s.,
conseguente a Parere espresso in merito dal CSM in data 7 Dicembre
2012).
E ancora, “forse” questa velocissima richiesta di nomina di
Amministratore di sostegno serve ad impedire a Paolo Ferraro
l’esercizio dei suoi diritti fondamentali e inalienabili,
garantitigli dalla Costituzione, interferendo con la necessaria
autonomia patrimoniale e decisionale di vita, ed è mirata infine a
ledere la integrità intellettuale e mentale di un uomo quale Paolo
Ferraro, con strumenti anche farmacologici violenti, da regime
totalitario (guarda caso la deriva devastante e nascosta denunciata
e provata sempre dallo stesso Paolo Ferraro)?
*********************
Il ricorso depositato dalla Procura
di Roma esordisce con una macroscopica
“inesattezza”
, allorquando afferma
che il Prof.
Giovanni Battista
Camerini
(stimato e valente pluricattedratico, uno dei tanti validi
professionisti che hanno esaminato in maniera professionale ed
indipendente il Dott. Ferraro, ripristinando la verità) avrebbe
“prescritto ...
periodici colloqui di sostegno intervallati da supporti
farmacologici”, contro
l'evidenza palmare di una certificazione priva di prescrizioni,
che testualmente recita: “Il
Dott. Ferraro Paolo presenta un funzionamento psicologico armonico e
tale da non incidere sulle modalità di adattamento all'ambiente
nonché immune da problematiche che incidono sulla qualità del
processo secondario, dell'esame di realtà e del giudizio”
(
ALL. 4 suindicato).
Questo elemento, di per sé considerato, sarebbe sufficiente per
dimostrare la mancanza di qualsiasi fondamento del ricorso tutto, che
poggia su presupposti inesistenti e fallaci; tuttavia, si procederà
oltre nella disamina del medesimo, onde evidenziarne le ulteriori
insanabili falle. Se il Titanic affonda non è certo per merito solo
nostro!
Anche il breve lasso di tempo trascorso tra la ricezione del
provvedimento da parte del C.S.M. (18 dicembre 2012) e il deposito
del ricorso per amministratore di sostegno da parte della Procura (21
dicembre 2012), come si è già rilevato, non manca di destare gravi
sospetti sulla iniziativa della Procura, la quale evidentemente non
ha provveduto o potuto provvedere alla disamina della documentazione
tutta, allegata al fascicolo del C.S.M.; né per valutare se il
provvedimento fosse impugnabile, e se fosse stato impugnato (come
effettivamente è stato); né per valutare se fossero effettivamente
ravvisabili gli estremi, nella fattispecie concreta, per richiedere
un simile provvedimento.
Invero, un esame approfondito della
questione avrebbe agevolmente consentito alla Procura di ravvisare
l’esistenza in atti – sebbene inspiegabilmente mai menzionata dal
C.S.M. – della copiosa
documentazione depositata dal Dott. Ferraro,
a totale smentita e confutazione delle asserzioni apodittiche e
distorte del Dott. Cantelmi, il quale – è bene ricordarlo – ha
artatamente stracciato la prima batteria dei tests sottoposti al
Dott. Ferraro, non
conformi ai propri teoremi, ed alla costruzione artefatta di una
“diagnosi” in nulla rispondente alla realtà dei fatti e della
persona del Dott. Ferraro.
Asserisce apoditticamente il Dott.
Cantelmi, con
affermazione richiamata dalla Procura nel ricorso introduttivo del
presente giudizio, che il Dott. Ferraro avrebbe posto in essere negli
ultimi anni una serie di condotte anche in ambito lavorativo
“gravemente anomale”,
“le quali comportano,
allo stato degli atti e dell’istruttoria finora svolta, un grave
pregiudizio per l’espletamento delle delicate funzioni requirenti
in modo corretto, conveniente ed efficace……”.
Niente di più lontano dal vero!!!!
Come la Procura istante ben sa, il
Dott. Ferraro ha sempre puntualmente e perfettamente portato a
termine tutti gli incarichi affidatigli,
ed i procedimenti
assegnatigli; non solo
non ha mai tenuto condotte “anomale” (???!? quali???!?) sul
lavoro, ma – al contrario – ha
fornito un contributo decisivo e determinante all’informatizzazione
e all’automazione del lavoro nell’intera Procura di Roma,
ideando programmi informatici che hanno realizzato un modulo di
attività integralmente automatizzato (ATZ) che “sostituiva” la
lavorazione procedimentale fornendo un prodotto finito a tutti i
Magistrati, che si limitavano a “firmare” e verificare in fase di
firma i vari provvedimenti (!!!!) .
A tacere di tutte le indagini clamorose e di rilevanza internazionale
portate a termine brillantemente dal Dott. Paolo Ferraro.
Peraltro il Dott. Cantelmi non ha mai minimamente valutato la
correttezza ed efficacia del lavoro del Dott. Ferraro; non ha mai
visionato alcuno dei fascicoli del ruolo del Dott. Ferraro, non l’ha
mai visto all’opera e non ha la più pallida idea di quale fosse il
suo rendimento sul lavoro; e nulla sa né di come lavora, né di come
e quanto ha contribuito alla organizzazione ed informatizzazione del
lavoro di tutta la Procura di Roma!; forse non sa nemmeno come è
organizzato e strutturato il lavoro di un sostituto Procuratore della
Repubblica.
Non si comprende davvero come abbia potuto il Dott. Cantelmi,
formulare una valutazione sull’attitudine professionale del Dott.
Ferraro, alla luce di tutto quanto sopra esposto.
Il Dott. Ferraro è stato etichettato dal precitato C.T.U. come NON
affetto da un vero disturbo ma, incredibilmente, come affetto da
“paranoia”, “atteggiamenti ossessivo – compulsivi” e
“narcisismo” (per la cronaca, nelle ultime elezioni
politiche il Dott. Ferraro è stato capolista al Senato per un noto
Partito a diffusione nazionale; in merito, a titolo solo
esemplificativo, si rimanda alla tribuna elettorale di TG Parlamento
effettuata in data 12 Febbraio u.s. alle ore 17.00, andata in onda
sul secondo canale Rai e visibile a tutt’oggi in rete, tribuna
elettorale in cui appunto il Dott. Ferraro ha partecipato, in qualità
di capolista al Senato): tutto completamente falso, perché chi sia
Paolo Ferraro, oltre a saperlo le persone a lui care, la sua compagna
e i suoi amici, ormai lo sa tutto il paese, e ovviamente le centinaia
di persone che con lui collaborano, lavorano e dividono una attività
di informazione preziosa per la nazione (Forse la richiesta di
nomina di amministratore di sostegno nasce anche dall’esigenza di
fermare l’impegno politico intellettuale di un uomo, il cittadino
Paolo Ferraro?).
Come è ovvio, neanche una delle caratteristiche comportamentali di
cui ai profili INVENTATI è rintracciabile nella condotta di vita di
Paolo Ferraro, come ben può testimoniare la sua compagna, che da due
anni e mezzo convive con lui, mentre l'opposto, INVENTATO, lo dicono
i c.d. “alcuni parenti”, che non hanno più alcun rapporto con
lui da anni.
Invero
il Procuratore Capo di Roma, Dott. Giovanni Ferrara, nel corso
dell’audizione innanzi al plenum del C.S.M. del luglio
2010,
“dovette” riferire (perché niente altro poteva dirsi) che “il
Dott. Paolo Ferraro è un Magistrato preparato, attento, scrupoloso,
molto affidabile. Ha sempre lavorato con attenzione, con scrupolo ed
ha esaurito sempre bene i suoi compiti. Ho portato le statistiche
comparate del 2009 e del 2010 che sono il periodo che interessa;
insomma, lui lavora bene, esaurisce quello che gli si manda, e di
lamentele, personalmente, non ne ho. Dopo un periodo di assenza per
malattia è stato sempre presente in Ufficio, ha voluto continuare a
fare i turni, le supplenze, le udienze; non è esonerato da niente”.
Sotto il profilo lavorativo, questa è l’unica valutazione
corretta, fornita dal Capo dell’Ufficio, con il quale peraltro il
Dott. Ferraro non aveva certo rapporti di “particolare”
amicizia.
Nel dicembre 2011, è stato promosso Magistrato di Cassazione di 6°
fascia, da parte dello stesso C.S.M. (!), innanzi al quale pendeva il
procedimento per dispensa dal servizio.
Non crediamo davvero debba aggiungersi altro sul punto.
Vi è da chiedersi allora come abbia potuto il CSM non tenere conto,
e perfino nascondere nelle motivazioni del provvedimento di dispensa,
un certificato di struttura pubblica (ASL RM E) a firma di un
Dirigente Responsabile, tempestivamente prodotto agli atti
dell'organo istituzionale, sin dal Maggio 2011 (quando si tentava di
punire e distruggere Paolo Ferraro per la analitica denuncia
sporta a Perugia il 7 marzo 2011), che dichiara Paolo Ferraro
non solo in perfetta salute fisica e psichica, ma altresì persona di
doti intellettuali e capacità fuori dal comune (ALL
3 suindicato ).
Non può essere sottaciuta
nemmeno la totale illegittimità delle attività cui è stato
sottoposto il Dott. Ferraro nel maggio – giugno 2009;
invero, non può essere
sfuggito all’Ill.mo Giudice Tutelare adito
che la “proposta di T.S.O.” del 21 maggio 2009, a firma della
Dott.ssa Anna Di Ninni (p. 74 della cartella clinica del Dott.
Ferraro, solertemente richiesta dalla C.T.U.), non è basata su
alcuna anamnesi, non è stata preceduta neppure dalla visita del
“paziente” (?) e non indica la impossibilità di alternative al
trattamento obbligatorio; nella stessa non
vi è traccia né degli “interventi terapeutici” cui avrebbe
dovuto assoggettarsi il Dott. Ferraro;
né della indicazione del preteso
“rifiuto” del medesimo di assoggettarvisi;
né della indicazione dell’assenza
delle condizioni e delle circostanze che consentono di adottare
tempestive ed idonee misure sanitarie alternative
(in palese violazione degli artt. 33 e 34 della legge 23/12/1978 n.
833): in buona sostanza, la stessa è affetta da difetto assoluto di
motivazione, oltre che da carenza di requisiti formali e sostanziali.
E non potrebbe che essere così, posto che la
Dott.ssa Anna Di Ninni NON conosce e non conosceva il Dott. Ferraro,
NON l’ha mai visitato, NON sa NULLA della sua storia, e si è
semplicemente prestata a dare un mera parvenza formale di legalità
ad un atto “organizzato“ illegittimo e privo finanche dei
requisiti essenziali richiesti dalla legge per venire ad esistenza.
Le deduzioni concatenate dalla Procura nel
ricorso introduttivo, tese a “dimostrare” la necessità della
nomina di un amministratore di sostegno per il Dott. Ferraro, sono
non solo del tutto fallaci, infondate, prive di riscontro, ma
rivelano scopi finalità ed
obiettivi di colui che ebbe a stendere o indicare nei contenuti la
bozza del provvedimento. Ed è nostra esperienza diretta e provata
che, di norma, in un ufficio complesso non è la stessa persona che
sottoscrive l'atto, assumendosene la responsabilità, magari TRATTO
IN INGANNO.
Le riportiamo per comodità di lettura:
“tale paziente trovasi al momento in uno stato di fragilità
psichica tale da ravvisare la necessità di interventi di sostegno
idonei a garantirgli adeguata protezione”; dichiarava quindi di
ritenere opportuno la nomina di un amministratore di sostegno “a
favore del Dott. Paolo Ferraro”, specificando che “tale
misura, in ragione della sua flessibilità, costituisce strumento
idoneo a sopperire, per quanto possibile, a tutte le carenze di una
persona che per qualsiasi ragione – infermità o altra menomazione
– si trovi nella impossibilità di provvedere ai propri interessi,
rappresentando per la stessa una garanzia a tutela di interventi di
sostegno temporaneo o permanente in relazione alla carenza totale o
parziale di autonomia che può verificarsi nell’espletamento delle
funzioni della vita quotidiana”.
Orbene, quali sarebbero le carenze del Dott. Ferraro?
In base a cosa ritiene la Procura che egli si troverebbe nella
impossibilità di provvedere ai propri interessi?
Perché fa riferimento alla carenza totale o parziale di autonomia
che può verificarsi nell’espletamento delle funzioni della vita
quotidiana?
Non vi è neanche un accenno di motivazione a sostegno delle
apodittiche – quanto gravissimamente infondate – asserzioni della
Procura!!!!
Il Dott. Ferraro non solo è in grado di provvedere ai propri
interessi, ma – ahimè – provvede anche a quelli di almeno altre
7 persone; si allude ai cinque figli, dei quali i primi tre –
ampiamente maggiorenni (il primogenito è trentenne!) – continuano
a percepire un contributo al mantenimento dal padre, oltre ad un
contributo per le loro spese straordinarie, per il tramite della
madre (il Dott. Ferraro è indipendente dall’età di 20
anni, e non ha mai più chiesto un centesimo ai genitori dopo
il raggiungimento dell’indipendenza!; anzi, a
voler essere precisi, è stato vincitore di borse di studio e premi
sin dalle elementari!); così è anche per le due figlie
minori; così è, indirettamente, per le due ex mogli, la prima delle
quali, comproprietaria della casa coniugale al 50%, continua a
disporre della medesima, percependo la metà delle spese
straordinarie dal Dott. Ferraro; la seconda a sua volta vive nella
casa coniugale, di proprietà esclusiva del Dott. Ferraro (che ne
sopporta integralmente il mutuo), ove la stessa ha portato prima il
pornoattore e gigolò rumeno Manuel Grigore, e poi il Maggiore dei
R.O.S. Andrea Raffaelli, unitamente alla di lui figlia, quando
è tenuta dal padre (per stessa ammissione delle bambine,
Elena e Gaia Ferraro): anch’essi, quindi, di fatto beneficiari dei
sacrifici e del duro lavoro del Dott. Ferraro!!!!
Simili gravissime carenze dell’impianto della
Procura impediscono un reale ed effettivo contraddittorio, ponendo
questa difesa nell’impossibilità di replicare a tali affermazioni,
se non per rilevarne – per l’appunto – l’apoditticità e
l’infondatezza, e la totale carenza di prove ma persino di
substrato logico accettabile.
Si chiede pertanto al Giudice tutelare adito di
respingere con decisione, anche per questi motivi, l’istanza della
Procura.
SUI RAPPORTI DEL DOTT. FERRARO CON LA PROPRIA COMPAGNA E CON I
PROPRI FAMILIARI
Nel ricorso della Procura si legge
un riferimento “nell’ambito
delle diverse attività cliniche e diagnostiche svolte si è potuto
comunque osservare che i tratti paranoidei ed ossessivi di detta
persona possono essere legati oltre che a scompenso psicotico anche a
numerose conflittualità familiari e ambientali, nonché ad eventi
lavorativi stressanti”.
Fermo quanto sopra dedotto in
merito al preteso “scompenso psicotico”, che sussiste unicamente
nella fantasia di chi lo asserisce, si precisa quanto segue – e per
quanto possa occorrere, in questa sede – in merito ai rapporti
del Dott. Ferraro con la propria compagna e con i propri parenti.
Il Dott. Ferraro convive
stabilmente, da ormai oltre
due anni, con la
Dott.ssa Patrizia Foiani, alla quale è legato da un rapporto di
amore, oltre che di rispetto e di lealtà; si è inserito senza
problemi nel nucleo familiare della Dott.ssa Foiani (divorziata dal
Sig. Paolo Boraschi, con il quale tuttavia ha buoni rapporti), e va
d’accordo con i di lei figli, Marco e Diego Luca Boraschi.
Conduce, con lei, con una normale vita affettiva e sociale;
conservano in casa documentazione fotografica del loro ultimo
viaggio a Milano, dalla famiglia di origine della Dott.ssa Foiani,
tutti insieme, allegramente, in modo spensierato.
La Dott.ssa Foiani affianca il Dott. Ferraro dal 2010 nell’annosa
vicenda che è culminata con il provvedimento del C.S.M. del 6
dicembre u.s.; ha potuto constatare personalmente – e purtroppo, ha
anche in parte vissuto e sinanche patito personalmente – tutte le
angherie cui è stato assoggettato il Dott. Ferraro; le telefonate
minatorie pervenute a tutte le ore del giorno e della notte (come
quando una persona ha telefonato chiedendo di parlare con “Paolo
Adinolfi”, con un evidente riferimento al magistrato
misteriosamente scomparso nel nulla negli anni ’90, Mario
Adinolfi); le scritte minatorie comparse sul citofono; era presente
sul camper quando questo è sbandato a causa della ruota squarciata
con due tagli netti (cfr. fotografie allegate); è stata a fianco del
Dott. Ferraro in ogni tappa di questa allucinante vicenda, senza mai
fargli mancare il proprio sostegno.
E continua, a tutt’oggi, a sostenerlo appassionatamente e
indefessamente; non si piega di fronte alle minacce ed intimidazioni
di cui è costantemente bersaglio il Dott. Ferraro; né, tanto meno,
di fronte alle continue angherie poste in essere nei suoi confronti
dalla Sig.ra Silvia Canali, allorquando impedisce al Dott. Ferraro
di vedere le bambine nei giorni e nei fine settimana di sua
spettanza, o quando chiama minacciosa.
Sul punto, si rimanda a quando dalla stessa Dott.ssa Foiani dedotto e
testimoniato, con lettera al Giudice Tutelare e con tutta la
documentazione allegata, già consegnata in copia anche alla Procura
di Roma (che ha già recapitato missiva e documenti alla Dott.ssa
Loy, delegata).
I suoi rapporti con le figlie
minori, Elena e Gaia Ferraro, sono – o meglio, sarebbero stati
– buoni; se non
fosse che sono stati
costantemente e
gravemente ostacolati dalla di loro madre, Silvia Canali, la quale ha
sistematicamente impedito
al padre di
incontrare le proprie figlie, e di prenderle con sé nei periodi che
gli spettano, in forza di verbale di separazione consensuale
dell’aprile 2007.
Le rare volte
che riusciva a vedere le figlie, generalmente il mercoledì
pomeriggio – perché la Canali NON gli consentiva di prendere le
bambine a weekends alternati – poteva trascorrere dei momenti
sereni con le stesse, che purtroppo non andavano
oltre ai pranzi, alle cene, alle passeggiate; dal 2011 infatti, al
Dott. Ferraro viene impedito di prendere con sé le figlie per
potarsele in vacanza, nel periodo che gli spetterebbe, cioè dalla
fine di giugno alla metà di luglio, mentre dal maggio 2012 in
crescendo la Canali Silvia ha impedito praticamente ogni contatto con
le bambine, salvo chiedere al Dott. Ferraro di accompagnarle dal
dentista (?!).
I suoi rapporti
con i figli del primo matrimonio
si sono diradati nel tempo; il Dott. Ferraro sentiva occasionalmente
il figlio primogenito Francesco, oggi trentenne, e assiduamente la
terzogenita Federica, oggi ventitreenne; il secondogenito Fabrizio ha
viceversa manifestato
negli ultimi due anni gravi ostilità nei
confronti del padre; non lo chiama mai, neanche per gli auguri di
Natale o per il compleanno; si è laureato di recente, e non ha
voluto il padre alla sua festa di laurea; vi è poi l'episodio del
passato meno recente, decisamente grave: Fabrizio Ferraro, dopo
essere stato trattato in svariate sedute terapeutiche con la sorella
Federica e Simonetta e Marco Ferraro, dall'ipnoterapeuta, psicologo e
psichiatra Luigi Cancrini, si è prestato persino a fare da complice
nel contesto operativo del sequestro del maggio 2009, ordito per
impedire che il Dott. Paolo Ferraro denunciasse a Perugia i fatti
sino ad allora accertati.
In quel giorno, 21 maggio 2009 (e i rapporti e
le richieste di soggetto della Procura sono ben delineati nel
MEMORIALE prodotto), la Sig.ra Silvia Canali, moglie separata del
Dott. Ferraro, aveva contribuito a realizzare la trappola tesagli in
occasione del finto T.S.O, proposto da tal (sconosciuta al Dott.
Ferraro!) Dott.ssa Anna Di Ninni; più precisamente, la Sig.ra Canali
aveva ripetutamente organizzato un incontro, da sola con il Dott.
Ferraro, e Fabrizio Ferraro aveva partecipato all'ingresso di vari
soggetti nella abitazione del Dott. Ferraro, comparendo poi anche
Marco e Simonetta Ferraro a delitto compiuto (come ben possono
testimoniare i vicini di casa, che hanno assistito a tutta la scena).
TUTTO ineluttabilmente e precisamente ricostruito nel MEMORIALE
allegato alla denuncia – querela sporta dal Dott. Ferraro, e
generato dall’impellente necessità di impedire che Paolo Ferraro
depositasse la denuncia sui fatti da lui accertati sino ad allora.
Non solo.
Il
Dott. Ferraro ha appreso di recente, del tutto casualmente, che
Fabrizio Ferraro dopo la laurea in Legge ha intrapreso la pratica
professionale, collocato come tirocinante presso lo studio della
seconda moglie del padre, Silvia Canali, con la quale aveva stretto
il sodalizio in occasione (o forse prima!) del sequestro di
persona ordito in danno sempre
del padre, al quale ha partecipato attivamente (cfr. screenshot
del Registro dei Praticanti Avvocati, disponibile sul sito
dell’Ordine degli Avvocati di Roma, dal quale risulta che la domina
del praticante Fabrizio Ferraro è l’Avv. Silvia Canali, con studio
in Roma, via Simone de Saint Bon 89).
(
ALL 20 bis)
Fabrizio Ferraro è perfettamente
al corrente del rapporto conflittuale tra la Sig.ra Canali e il Dott.
Ferraro, causato dalle continue angherie della prima nei confronti
del secondo,
che a loro volta sono state inquadrate nel più ampio contesto
criminale mediante il puntuale atto redatto in sede di replica a
comparsa di costituzione nell'ambito della causa di divorzio
“pacificamente” introdotta inizialmente dal Dott. Ferraro.
Si precisa, ad ogni buon fine, che
il Dott. Ferraro continua
a versare un contributo al mantenimento di tutti e tre i figli del
primo matrimonio, nella
misura di Euro 1.000,00 mensili circa, oltre alla metà delle spese
straordinarie relative ai medesimi, nonché alla metà delle spese
straordinarie relative all’immobile in Via Michelangelo Tilli 57,
int. 7, ove gli stessi convivono con la madre, Daniela Plocco,
assegnataria del medesimo; immobile di cui il Dott. Ferraro è
comproprietario al 50%, insieme a quest’ultima.
I suoi rapporti
con i genitori, Gino
Ferraro ed Enza Rosano,
sono talvolta cordiali, talvolta conflittuali, come spesso accade
nelle famiglie; i contatti telefonici sono piuttosto frequenti, e
caratterizzati da telefonate lunghe; il Dott. Ferraro vede talvolta i
suoi genitori, per lo più in occasione delle feste comandate e dei
compleanni.
Invero il Sig. Gino Ferraro,
travolto un poco dall'ordito ma consapevole della portata e degli
antefatti, si è più volte chiuso ma altre aperto con il figlio
Paolo, specie quando gli ha fornito il proprio Diario, in originale,
ove aveva annotato scrupolosamente molti fatti e circostanze di
interesse per il Dott. Ferraro, quali es. il coinvolgimento dello
Psichiatra Luigi Cancrini nel trattamento di alcuni parenti, a cura e
spese dell’Avv. Marco Ferraro, fratello del Dott. Paolo Ferraro
(cfr.
all. 19),
fotocopia del diario del Sig. Gino Ferraro, nella pagina in cui fa
riferimento all'intervento
del Dott. Luigi
Cancrini; (Allegato
19) e
lettera degli Avvocati Gianantonio Minghelli, Domenico
Dello Monaco e
Antonella Rustico al Sig. Gino Ferraro, con richiesta di spiegazioni
in merito alle asserzioni contenute nel diario e lucida analisi del
valore confessorio dello stesso); o ancora, quando con lettera
dell’agosto 2008, (
ALL 20 ) si è
sfogato con i propri figli, Marco Ferraro e Paolo Ferraro, sul
comportamento della figlia, Simonetta Ferraro, del di lei marito,
Gianni Nicolosi, e dei loro due figli, ospiti a casa del Sig. Gino
Ferraro a Camerota, denunciandone il comportamento improntato a somma
maleducazione, invadenza, cattiveria, ai limiti del codice penale; si
fa riferimento in particolare alla descrizione di una serata nel
corso della quale i Sigg.ri Gino Ferraro ed Enza Rosano,
nell’autovettura condotta dal genero Nicolosi, presente in macchina
la figlia Simonetta Ferraro, venivano apostrofati dal con parole
irripetibili: “ma chi
crede di essere, Lei è una merda, non è nessuno, mi fa schifo,
tutta la sua famiglia mi fa schifo, siete una manica di matti, anche
il padre di Silvia lo dice, Lei va solo dove c’è da prendere, io
non voglio più vedere nessuno a casa mia, mi fate schifo!!!!”,
mentre la figlia Simonetta tace e il nipote Gabriele da pugni alla
nonna (!!!!), e quindi fermava la macchina, faceva scendere i suoceri
e li abbandonava – letteralmente – “soli
in mezzo alla strada; mamma è sconvolta e si allontana in direzione
opposta, io debbo pensare essendo sera a come ritornare subito a casa
(Camerota) con altro mezzo da procurare”,
su una strada statale, in piena notte!!!!!! (cfr.
All. 20 ),
lettera di Gino Ferraro a Paolo Ferraro e a Marco Ferraro dell’agosto
2008, in cui ha denunciato i comportamenti gravi
del genero e della
figlia qui descritti).
Nella stessa occasione, il genero,
Gianni Nicolosi, asseriva che il padre di Silvia (Canali, coniuge
divorziando del Dott. Ferraro, n.d.r.) avrebbe affermato che la
famiglia del Dott.
Ferraro è “una manica
di matti”. Non pare
davvero doversi aggiungere null’altro sul punto.
Quanto ai fratelli,
Marco Ferraro
e Simonetta Ferraro,
ed alle rispettive famiglie, vi è da dire che il Dott. Ferraro non
li frequenta e non li vede da tempo, anche alla luce della ostilità
più volte dagli stessi manifestata nei confronti del Dott. Ferraro;
tale ostilità è stata purtroppo consacrata nelle dichiarazioni
rilasciate dagli stessi ai sanitari dell’Ospedale S. Andrea di Roma
nel maggio 2009, in occasione del sequestro di persona (mascherato da
proposta di T.S.O.) subito dal Dott. Ferraro, che rappresentano
null’altro se non una
lunga serie di affermazioni gravemente offensive e diffamatorie nei
suoi riguardi, che
possono essere lette nelle prime pagine della c.d. “cartella
clinica” dell’Ospedale Sant’Andrea (prodotta dalla Procura in
allegato al ricorso); si allude, in particolare, alle allucinate
affermazioni riferite ad alcuni "parenti" (Simonetta
Ferraro e Marco Ferraro, per l’appunto), oggetto di invenzioni di
sana pianta, affatto distorte e fuorvianti, e incredibilmente
riportate come “anamnesi” (!); la totale falsificazione della
anamnesi è ricavabile passo dopo passo da una semplice verifica che
può volta per volta essere anche pubblicamente attivata.
Ad
esempio, la asserzione "incredibile" "figlio
non tanto desiderato e voluto"
riferita a Francesco è frutto di una folle falsità: Francesco fu
generato, voluto intenzionalmente dal Dott. Ferraro e dalla sua prima
moglie, mentre si trovavano in vacanza in Sardegna; la sua nascita ha
riempito di gioia la mamma e il papà.
La asserzione
"a cui segue un periodo di deflessione umorale", riferita
al periodo dall'Aprile 1983 a tutti gli anni a seguire, è PURA
MENDACIA, invenzione malata e strutturata.
E ovviamente
forse messa a conoscenza di suo figlio Francesco, ignaro o forse no
di chi agiti acque torbide e malate.
Il Dott.
Ferraro, alle stelle per essere giunto alla meta importante di
Magistrato, avrà anni di impegno, vivaci, sereni, estremamente
gratificanti e pubblicamente confermabili da CENTINAIA di persone,
tra cui tutti i Magistrati dl proprio corso, tutti i Magistrati
romani, gli amici ed i conoscenti.
E' ovviamente
falso che "vince successivamente il concorso" (!). Il Dott.
Ferraro è passato agli orali del concorso in Magistratura nel 1983,
poco meno di un mese prima della nascita del figlio Francesco,
profondamente amato.
E'
letteralmente falso che lui si sentisse "perseguitato da un
cancelliere a Terni" (!!!!). E' invece vero che il Dott.
Lombardini, all'epoca vivente, pose in essere una serie di condotte
aggressive nei confronti del Dott. Ferraro, per “inimicizia
politica e motivo personale”, e tali da richiedere l'intervento
dell'allora Pretore Capo di Terni, che intimò la cessazione delle
predette condotte, e fu sul punto di trasferire motivatamente il
detto Cancelliere.
Dopo il suo
arrivo a Roma, il Dott. Ferraro tornando a Terni, invitato dal Foro
per una festa, apprese le ragioni del tutto personali e di "gelosia"
del detto Lombardini, riferitegli ridancianamente da più Avvocati.
Quale sia la
stima del Foro di Terni e l'immagine lasciata dal Dott. Ferraro è
pubblicamente noto, come sono noti i pareri ECCEZIONALI formulati
sulla sua persona.
E' falso e
letteralmente inventato che alla fine del rapporto con la prima
moglie, nel Novembre 1993, il Dott. Ferraro ebbe "deliri di
gelosia" .
E' vero
invece che il rapporto, andato in crisi nell'aprile/maggio 1992, si
concluse nel detto periodo e che si ruppe una solida passata
esperienza di dialogo libero ed aperto.
Allora nel 1992 il Dott. Paolo
Ferraro era addetto alla Presidenza della Corte Costituzionale,
membro del (prestigioso) Consiglio Giudiziario della Corte d'Appello
di Roma; migliore, più o meno, Magistrato della Procura
Circondariale di Roma, a pieno ruolo, e motore impegnato di un
settore associato della Magistratura.
Nel
maggio del 1992
entrò
in
crisi il rapporto con la prima moglie, che si era ricostituito dal
1990 in modo gratificante; la crisi fu dovuta a fattori esterni,
sempre oggetto di allusione ma mai concretamente specificati dalla
Daniela Plocco.
Il Dott.
Ferraro non ha mai accusato la sua prima ex moglie di nulla che
avesse a che fare con "filmini pornografici" (?!), né
prima né dopo la crisi coniugale.
Egli
interruppe ogni rapporto con la detta nel novembre 1993.
E' vero
piuttosto che sua sorella, in sintonia con suo fratello (il Dott.
Ferraro non era a conoscenza di questa intesa, di cui apprese in un
momento successivo), nel maggio 1992, gli suggerì di andare a
parlare con il personale di una struttura allora esistente in via
Cimone a Roma.
Egli
aderì, ma aveva forti perplessità; parlò della crisi di coppia, e
l'addetto ai colloqui per le crisi di coppia gli disse letteralmente
"questa
è solo una normale crisi coniugale, e non abbiamo bisogno di alcun
prosieguo".
Incredibile
la indicazione "conobbe allora (nel 1995) la futura seconda
moglie che aveva già due figli (???!?)": una pura idiozia!!!!
Silvia
Canali, letteralmente “mandatagli” dalla Segreteria del
Procuratore Capo quale praticante Vice Procuratore Onorario, era
ahimè altra persona, ed in ben altra situazione.
SIAMO
ORA SUL GROTTESCO. "Denunciò
la seconda moglie per ninfomania"
(???!?).
La sua
denuncia per abbandono di minori ed il successivo esposto per
aggressione fisica subita, entrambi del 2006, sono acquisibili, ed il
secondo è già depositato agli atti.
Non si
commenta poi la ignominia ulteriore della "relazione"
"anamnestica" (sic).
E' difatti
completamente falso, inventato e artatamente indicato, che nel 2006
tentò di tornare con la seconda moglie (???!?), e "follemente
inventato" che ebbe una “deflessione dell'umore”.
Dopo un mese
e 10 giorni di vacanza ("VACANZA") in camper al mare,
tornato a Roma affittò subito (dal settembre del 2006) una nuova
abitazione, rimanendo a casa dei suoi genitori solo nella seconda
metà dell'agosto del 2006 e i primi giorni di settembre.
False anche
le circostanze e le date del suo secondo matrimonio e della
separazione dalla seconda moglie (!!!!).
Il
Dott. Ferraro si è sposato il 5 gennaio del 2006; nel giugno 2006,
dopo mesi di osservazione di gravi e anomali comportamenti della
moglie, che andavano ben oltre la relazione o la scappatella, decise
di conferire incarico ad un’agenzia investigativa privata (Tony
Ponzi) di indagare sulla moglie; l’Agenzia incaricata ha
effettivamente documentato, con fotografie e con filmati, una
relazione extraconiugale della Sig.ra Canali con un signore rumeno di
15 anni più giovane, tale Manuel Grigore (poi rivelatosi essere un
attore hard ed un gigolò); la relazione dell’Agenzia Investigativa
è agli atti del giudizio (cfr. anche il DVD allegato al fascicolo
del Dott. Ferraro): il Dott. Ferraro non ha mai quindi, come
calunniosamente affermato dai Sigg.ri Marco Ferraro e Simonetta
Ferraro,
fatto ricorso alla P.G. per indagare sulle infedeltà della
moglie!!!!
Ma il tutto è
depositato, ivi compresa la dichiarazione della Canali che lo
autorizzava a depositare ed utilizzare quanto in suo possesso a scopo
difensivo.
Tutta la
vicenda dal 2007 è falsa, grottescamente caricaturata e
letteralmente illogica.
Ovviamente è
assolutamente falso che il Dott. Ferraro abbia speso e si sia
ridicolmente orientato ad attività illegalmente finalizzate (come è
agevole intuire).
Inoltre nulla
di ciò che è stato inventato, riferito al periodo 2008 e 2009, è
neanche simile alla realtà.
In
quel periodo il Dott. Ferraro lavorava regolarmente e lavorava più
che bene; vi è a tale riguardo una inequivoca dichiarazione del
Procuratore Capo di Roma, Dott. Giovanni Ferrara, resa nel luglio del
2010 e riportata in delibera dal Consiglio Superiore della
Magistratura (cfr. documento reperibile in rete all’indirizzo
https://docs.google.com/file/d/0B7srLT3vW5caa3gzaGY1c0NMRU0/edit,
p. 39,
penultimo paragrafo, ove si dichiara testualmente che il Procuratore
Capo di Roma, Dott. Giovanni Ferrara, riferiva che “il
Dott. Paolo Ferraro è un Magistrato preparato, attento, scrupoloso,
molto affidabile. Ha sempre lavorato con attenzione, con scrupolo ed
ha esaurito sempre bene i suoi compiti. Ho portato le statistiche
comparate del 2009 e del 2010 che sono il periodo che interessa;
insomma, lui lavora bene, esaurisce quello che gli si manda, e di
lamentele, personalmente, non ne ho. Dopo un periodo di assenza per
malattia è stato sempre presente in Ufficio, ha voluto continuare a
fare i turni, le supplenze, le udienze; non è esonerato da niente”.
A
ciò si aggiungono le dichiarazioni scritte del Personale della
Procura, che lo ha da anni sempre affiancato con profonda stima (cfr.
all. 21).
Si tratta,
pertanto, di una allucinante manovra tesa a creare l’immagine di un
– inesistente!!!! – soggetto bipolare depresso, affetto da
megalomania e spendaccioneria che agisce illegalmente usando del suo
ruolo (!!!!).
Naturalmente,
il Dott. Ferraro ha assunto tutte le iniziative necessarie a tutelare
la propria immagine e la propria rispettabilità in relazione
all’opera diffamatoria e denigratoria posta in essere nei suoi
riguardi da parte dei suoi fratelli.
Viene
sottaciuta la sua felice vita privata dal Settembre 2006, benché
agli stessi nota.
Viene
sottaciuto che già nell'agosto del 2006 frequentava una donna
ingegnere, conosciuta al mare in presenza di testimoni interessati a
nascondere la precisa circostanza.
Viene
“falsificata” la circostanza che lui andò a vivere nel 2007
nella Cecchignola.
Egli infatti
viveva in via Monti della Valchetta dal Maggio del 2007, dopo un
cambio di abitazione, e vi rimase sino al Maggio 2008.
Agghiacciante
la “malata” narrazione del rifiuto, della "esibizione di
performances sessuali" e altre idiozie.
La notte di
Natale del 2007, invitato a cena da suo fratello a casa di lui,
insieme ai suoi genitori, ricevette un regalo particolare dalla
allora compagna Sabrina Ragucci, che era immortalata anche sul suo
cellulare, in foto normali: un album con le più importanti foto
della sua vita con dedica, ed egli semplicemente mostrò alcune foto
della donna agli astanti, anche a suo fratello ed alla di lui moglie,
perché intendeva notiziare dell'incontro i familiari, e le foto,
assolutamente non spiacevoli né volgari, ottennero a distanza di due
giorni l'effetto appresso specificato.
E' vero che
dopo tre giorni il fratello lo chiamò sul cellulare, in uno stato di
delirio malato, piangente e con voce lenta e soffocata, patologica,
come se non avesse sopportato la vicenda e il fatto che il Dott.
Ferraro stesse benissimo.
Ovviamente
non sapendo che cosa stesse accadendo intorno a lui. E sempre sereno.
E'
vero che egli telefonò il giorno dopo e, rispondendo la moglie di
suo fratello, le disse che non aveva più intenzione di farsi
importunare con telefonate malate da suo fratello, ed è vero altresì
che disse "sono
un Magistrato e non intendo avere rapporti con chi, in un crollo
psichico, mi ha confessato di possibili problemi e falsificazioni
contabili, e di una vicenda a Torino con accesso della Guardia di
Finanza. Digli di non farsi più sentire e di non azzardarsi a ledere
o ad invadere patologicamente la mia vita".
Parole testuali.
La
falsificata e folle ricostruzione del dopo Novembre 2008 è
contraddetta dal suo personale addetto alla Segreteria e da lui
stesso (cfr. attestazioni del personale di Segreteria allegate).
Fu
letteralmente accerchiato per aver scoperto non solo ciò che di
grave e reso di dominio pubblico aveva scoperto, ma per paura che
uscisse anche la vicenda a monte.
Tutto è –
analiticamente, secondo verità e dati – descritto nel Memoriale
pubblico.
All'epoca,
abbandonata di corsa la casa della Cecchignola, dopo aver richiesto
alla madre della Sig.ra Ragucci di sostituirne la serratura, fu suo
fratello Marco Ferraro a curare, di sua iniziativa – ad insaputa
del Dott. Paolo Ferraro, ed invadendo la sua sfera – il ritiro di
scatoloni preparati con i suoi vestiti ed oggetti, ed egli segnalò,
lievemente alterato, la assurdità della azione fatta, e che nelle
registrazioni audio e da allusioni ricevute nel passato, poteva
esservi un problema di traffici illeciti e di sostanze stupefacenti:
altro che “vestiti contaminati” (VERGOGNA!!!!).
Ancora oggi,
tramite audio immesso in rete, si sente del gruppo della Cecchignola
che nel Novembre 2008 apre “pacchi” in un contesto inequivoco, e
non era Natale.
La
"relazione" del Dott. Ferracuti, una operazione immorale e
delinquenziale, già svelata nel 2011, nasconde persino la
circostanza che il Dott. Ferraro semplicemente allegò documenti,
perizia fonica, dati e mail della Sig.ra Ragucci, spiegando la
gravità della situazione in cui si trovavano lei e il di lei figlio.
In rete sono
presenti decine di minuti di audio, didascalie e analisi, la banca
dati del progetto MK ULTRA , brogliacci con audio linkato e molto
altro.
Tutto in
buona parte depositato anche in DVD.
Da tutta
questa vicenda, e dall’operato dei Sigg.ri Marco Ferraro e
Simonetta Ferraro, emerge: vergogna, attività delinquenziali,
accerchiamento e distruzione falliti e responsabilità giuridiche,
politiche e professionali; e colleganze, anche queste suscettibili di
prova.
****************
Il Dott. Ferraro gestisce
molteplici attività professionali, intellettuali e politiche, oltre
a una fitta rete di relazioni culturali, anche organizzate da lui,
ivi compresa una struttura di movimento con c.a. 2.550 persone;
mentre con il CDD – UNIONE da lui creato, Comitato di Coordinamento
Difendiamo la Democrazia, gestisce 25 blog con centinaia di migliaia
di accessi, 7 canali video con più di sessanta conferenze e sue
interviste a canali, e svariati gruppi di social networks.
(All.
22 )
Tutto riscontrabile
minutamente (ivi
comprese statistiche sul tutto), e FATTO NOTO
(www.paoloferrarocddindex.blogspot.it
per ogni ipotetico approfondimento ).
Le sue indiscusse qualità e capacità intellettuali gli sono valse
ad oggi non meno di una dozzina di proposte di lavoro e di
collaborazione professionale, in contesti professionali di
portata anche internazionale.
Inutile dire che l’adozione di un provvedimento gravemente
restrittivo come la nomina di un amministratore di sostegno, oltre ad
essere aberrante, totalmente destituita di fondamento ed illegittima,
verrebbe ad incidere ingiustamente anche sulla sua capacità
lavorativa, sulla sua autonomia, sulla sua libertà, sulla sua stessa
dignità. Ed è questa una mera constatazione, non una minaccia.
Valuti il Giudice tutelare, anche sotto questo profilo, la
radicale infondatezza dell’iniziativa della Procura volta a
tentare di annichilire la
persona del Dott. Paolo Ferraro.
Per concludere, non manca di destare stupore che il Procuratore Capo
della Repubblica di Roma abbia potuto sottoscrivere e depositare un
simile atto, fallace nella descrizione dei fatti, nei sillogismi,
nelle argomentazioni e nelle stesse conclusioni, le quali non solo
dovranno essere respinte dall’Ill.mo Giudice Tutelare adito, con
archiviazione e messa agli atti del ricorso e del fascicolo tutto, ma
aprono lo scenario con prove e documenti a iosa di una congerie di
reati a danno del Dott. Ferraro che obbligano il giudice alla
trasmissione degli atti, dinanzi a fatti di reato supportati da
indizi, indizi gravi, prove dirette ed indirette e quadro indiziario
pienamente congruente.
Ogni e qualsiasi diversa conclusione del procedimento sarà
necessariamente portata all’attenzione delle Istituzioni
competenti, anche sovranazionali.
TUTTO
CIÒ PREMESSO
Il
Dott. Paolo Ferraro, così come in epigrafe rappresentato, difeso e
domiciliato, rassegna allo stato le seguenti
CONCLUSIONI
Piaccia
all’Ill.mo Giudice Tutelare adito, disattesa ogni contraria
domanda, istanza od eccezione,
accertare
e dichiarare l’assoluta infondatezza ed illegittimità del ricorso
introduttivo del presente giudizio, e delle conclusioni tutte
rassegnate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di
Roma;
per
l’effetto, respingere integralmente il ricorso introduttivo,
disponendo archiviarsi la procedura, e mettersi agli atti il ricorso
ed il fascicolo tutto, disponendo che copia integrale degli atti sia
trasmessa alla autorità giudiziaria funzionalmente competente in
ordina a tuti i reati ravvisabili in quanto supportati da elementi
indiziari, elementi indiziari gravi e concordanti, fonti di prova
indirette e fonti di prova dirette . e, quadro indiziario pienamente
congruente
respingere,
comunque ed in ogni caso, ogni e qualsiasi richiesta da chiunque
avanzata nei confronti del Dott. Paolo Ferraro, nell’ambito del
presente procedimento.
In
via istruttoria, si offrono in comunicazione i seguenti documenti:
4
ter ) Faldone
atti depositati con memoria al tribunale civile, nell’ambito
del procedimento per divorzio; cfr. anche registrazioni audio
del 2011 in cui la Sig.ra Canali millanta non
solo il
dialogo diretto con il Procuratore Capo di Roma, Dott. Giovanni
Ferrara, al fine di intimidire il Dott. Ferraro, ma vanta la
concordata concatenazione cronologica di attività in danno del Dott.
Ferraro, e l'averle organizzate e patteggiate con la “PROCURA” e
allegate memorie esposto del 9 ottobre e 3 novembre 2012 al CSM
8) DVD
con i video di alcune delle conferenze effettuate
dal Dott. Ferraro in tutto il paese;12) esposto – memoria al CSM in data 9 ottobre e 3 novembre 2012;
15)
Articoli di stampa on line su attività deviate ed estreme nella
caserma femminile di Ascoli Piceno e sul rinvio a giudizio militare
nel luglio 2012
di dieci tra ufficiali e sottoufficiali ( si rammenti che il dott
Ferraro fu sentito su tali circostanze dalla Procura di Teramo nel
Novembre 2011 )
16) Articoli
di stampa on line sui clamorosi fatti del FORTETO comunità
giovanile sul modulo della Jugendstadt ,
coperta da intellettuali magistrati e finanziata da banche ,
accertata come comunità gnostico in cui venivano effattuate pratiche
di violenze ai minori e “ideologizzata “ la omosessualità e la
bisessualità, come da denuncia
del Dott. Ferraro
in ordine alla diffusione sistematica di attività “ di casta “
nel mondo civile e militare coperte e collegate ad aree politico
associative nascoste ( massonerie deviate )
17) Denuncia
in data 30 aprile 2012 dell' incidente avuto con il camper dal
dott. Paolo Ferraro
e dalla dott.ssa Patrizia Foiani previo taglio della gomma
destinato a far cedere la stessa durante il percorso con prevedibile
ribaltamento del mezzo ( a velocità di crociera ) ;
18) osservazioni
in data 20/12/2012 alla “bozza di CT” poi ritrattata dalla
Dott.ssa Adele Marando nell'ambito dela causa civile di divorzio
del dott. Ferraro dalla Canali Silvia
19) fotocopia
del diario del Sig. Gino Ferraro, nella pagina in cui fa riferimento
ai fatti e ruolo di Marco Ferraro e del dott. Luigi Cancrini, con la
lettera di analisi e presa d'atto
inviata con raccomandata A.R . da Gianantonio Minghelli, Domenico
Dellomonaco ed AVV antonella Rustico ;
20)
Lettera di Gino Ferraro a Paolo Ferraro e a Marco Ferraro dell’agosto
2008, in cui ha denunciato i comportamenti violenti e malati del
genero e della figlia,
quali l’abbandono in piena notte in mezzo alla strada statale,
presso Camerota.
21)
dichiarazioni NEL GENNAIO 2011 del personale che lavora con il dott.
Paolo Ferraro e della compagna convivente circa il
perfetto stato e la normale attività lavorativa e di vita del dott.
Ferraro
Con riserva di ulteriore produzione documentale e di articolazione di
richieste istruttorie, anche alla luce delle avverse richieste e
deduzioni; con ogni più ampia riserva e con salvezza di ogni
diritto, ragione e/o azione.
Ai sensi e per gli effetti di cui al D.L. 35/2005, convertito con
modificazioni nella legge n. 80/2005, il sottoscritto Procuratore
dichiara di voler ricevere gli avvisi di cui agli artt. 133, 134, 136
e 176 novellati c.p.c. al n. di fax 06/30361180, e all’indirizzo e
– mail ….............. e all’indirizzo P.E.C. …........
Roma, 14 marzo 2013
Con profonda osservanza
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